mercoledì 17 ottobre 2007

CASTEL RIGONE... UN BALCONE SULL'INFINITO













Provate ad affacciarvi. Sporgetevi (non troppo per carità!) da una qualunque finestra di uno qualunque degli antichi palazzi del borgo. Quello che vedrete vi toglierà il fiato: uno spazio immenso, i monti lontani a far da cornice, il lago coi suoi confini irregolari, blu sopra di voi, verde sotto e tutt'intorno, e poi ancora celeste (ma per vederlo forse avrete bisogno di un pizzico di fantasia in più), il colore dell'acqua che riposa senza onde. Questo è Castel Rigone, una frazione del comune di Passignano sul Trasimeno a 653 metri sul livello del mare. Per raggiungerlo dovrete arrampicarvi su per le strade nodose delle colline dietro Magione dove quasi ognuna delle macchine che incrocerete porterà stampigliato davanti e dietro il rettangolino giallo delle targhe straniere, dove a ogni svolta rischierete di perdere il segnale del vostro telefonino. Il castello che è a difesa dell'abitato e del centro storico, venne eretto alla fine del 1200, e di esso restano ancora oggi in piedi lunghi tratti di mura, il mastio, tre torrioni e due delle porte di accesso (Porta Monterone e Porta Ponente). Secondo la tradizione il nome deriverebbe da Rigo, o, appunto, Rigone, un luogotenente del re degli Ostrogoti Totila, che nel 543 d.C. avrebbe fatto del paese la sua base operativa durante l'assedio di Perugia. Una storia che ha sempre catturato l'attenzione dei poco più che 400 abitanti: è del 1984 la prima rievocazione storica delle origini del paese, la cosiddetta "Festa dei Barbari", che al tempo era l'unica manifestazione in costume gotico d'Italia. Un evento ormai trentennale che si svolge ogni primo fine settimana di agosto. Curatissima l'attenzione per i particolari: dai costumi, alle ricostruzioni d'arti e mestieri del tempo, fino alle proposte culinarie, tutto il paese si risveglia "barbaro". Ma il vero fiore all'occhiello di Castel Rigone rimane il Santuario di Maria Ss.ma dei Miracoli, un'opera imponente che sorge appena al di sotto delle mura del paese vecchio, nei pressi del preesistente pozzo pubblico. Un tempio nato, secondo la leggenda, per volontà divina. Alcune cronache di fine Quattrocento parlano, infatti, di una giovane del posto che recatasi alla fonte per riempire la brocca dell'acqua avrebbe in più occasioni assistito a delle apparizioni della Vergine che le chiedeva di costruire una cappella in quel luogo. Apparentemente una storia come tante altre, se non fosse che la notizia di ciò che accadeva a Castel Rigone arrivò prima a Perugia e poi a Roma. E non lasciò indifferente Alessandro VI che, con bolla papale del 1494, ordinò l'erezione, non di una semplice cappellina, ma di un più degno tempio. Di qualcosa, insomma, che ripagasse adeguatamente del miracolo. L'opera è considerata uno dei maggiori esempi dell'architettura rinascimentale umbra. Ha una croce latina con una navata divisa in due campate e il soffitto costituito da volte a vela. Costruita da un allievo del Bramante, contiene un pregevole affresco del pittore umbro Giovan Battista Caporali. Il campanile fu aggiunto solo successivamente per volontà di un altro papa, Clemente VII, nel 1531. Un manufatto diverso da quello che possiamo ammirare oggi: il primo crollò la notte del 19 novembre 1810. Dal 1998, infine, Castel Rigone ospita il Festival Internazionale "Giovani Concertisti". Un'iniziativa nata per volontà del suo attuale direttore artistico, Giorgio Porzi e di un ristretto gruppo di amanti dell'arte, fra cui il notaio Marilena Carone, per anni apprezzato presidente, il direttore organizzativo, Beniamino Giommini e la coordinatrice Anne Markoff. La rassegna, che si svolge interamente all'aperto nella piazzetta S. Agostino, ha il solo scopo di permettere a tanti giovani di talento di esibirsi di fronte a un pubblico attento e competente. La varietà della programmazione è sempre stato un segno distintivo della rassegna che ogni anno continua a riscuotere grande successo.

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